Il volume nasce nel 2001 e ripercorre la vicenda architettonica americana degli anni Novanta.
Il decennio in esame viene analizzato criticamente attraverso 18 architetture rappresentative di uno scenario in forte transizione e graduale metamorfosi. “I temi coinvolti cercano di comporre un affresco problematico che contrappone fenomeni di forte globalizzazione a spinte opposte di recupero delle tradizioni regionali e locali.”
Ai brevi testi critici che accompagnano i progetti selezionati è affidata l’interpretazione della complessità della vicenda nord-americana. La crisi a cavallo tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90 conduce allo sviluppo di nuovi temi all’interno degli ambienti universitari. Nascono fenomeni urbani complessi e opposti che s’impongono all’interno di un dibattito vivace e dinamico. Le architetture selezionate ci guidano attraverso l’alternanza di questi temi e costituiscono il cuore del libro.
Il volume non manca di evidenziare il legame tra architettura Europea e Americana, come dimostra lo spazio dedicato all’avventura di Aldo Rossi e alle sue incursioni professionali e didattiche nel continente americano.

La selezione passa attraverso quei progetti così iconici, come la Team Disney Building (1985-1991) di Michael Graves, che sono stati capaci di trasformarsi in “marchi di fabbrica”, e a una disamina dei progetti che hanno portato all’affermazione di quelli che di lì a poco sarebbero diventati i nuovi maestri dell’architettura americana, come Frank Gehry, Peter Eisenman e Steven Holl. Il libro si chiude con uno sguardo alle sperimentazioni progettuali più recenti. “Alle differenti risposte progettuali e linguistiche corrisponde (…) un continuo interrogarsi sugli strumenti progettuali e di comunicazione dell’architettura a testimoniare comunque un problematico rapporto con una realtà sociale e materiale in costante cambiamento”.