Luca Molinari sviluppa un processo critico “su misura” per accompagnare Banque Libano-Française (BLF) nell’organizzazione e nello svolgimento compiuto di un concorso internazionale ad inviti per la costruzione della sua nuova sede nell’area strategica collocata sul principale ingresso a nord della città di Beirut. Con il mare e il porto da un lato e il dinamico quartiere di Mar Mikhael dall’altra parte, il sito è oggi la culla dello sviluppo creativo e industriale della città.
Il percorso per giungere all’elezione di un progetto conforme agli obiettivi e ai desiderata di BLF include servizi di advisorship, consulenza, curatéla e design per massimizzare la missione del cliente, la comunicazione e la condivisione dello stesso all’interno dello stesso staff BLF.

La rosa finale degli otto studi selezionati a partecipare al concorso è il risultato di una prima selezione di 60 potenziali “Pritzker Prize” progressivamente ridotta a 35, e successivamente a 24 talenti principalmente europei.
BIG (Danimarca, U.S.), Farshid Moussavi (U.K.), Snøhetta (Norvegia), Piuarch (Italia), Barozzi Veiga (Spagna), Nabil Gholam (Libano), YTAA Youssef Tohme (Libano) and Kengo Kuma (Francia e Giappone) sono invitati a partecipare al concorso Banque Libano-Française New Headquarters International Competition che prende avvio con un workshop conoscitivo ed esperienziale a Beirut per meglio comprendere il contesto urbano e l’area di progetto. In questa occasione viene spiegato il bando di concorso e lanciato il sito ufficiale della consultazione, inteso sia come strumento attivo per gli studi che come mezzo di pubblica informazione.
Dopo due mesi e mezzo di lavoro, nell’aprile 2016 le proposte progettuali in scala 1:500/200 sono al vaglio di una commissione tecnica e della giuria composta da: Walid Raphael (BLF Chairman e General Manager), Raya Rapahel Nahas (BLF General Manager), Luca Molinari, Jean-Christophe Fromantin (sindaco di Neuilly sur-Seine e vice-presidente del Dpt. di Economia del distretto Paris-Ouest-La Défense), Hashim Sarkis (preside della School of Architecture and Planning presso MIT) e Li Zhang (preside di Architettura presso Tsinghua University e direttore della rivista World Architecture).
La presenza degli architetti in città è l’occasione per Beirut Urban Lab (Sursock Museum, aprile 2016) conferenza che vede tutti gli architetti in gara offrire la propria personale lettura della città di Beirut e visione sul futuro della professione.
L’impegno dei partecipanti e la qualità delle proposte si dimostra tale che, dopo l’analisi tecnica, la giuria decide di indire una seconda fase concorsuale con i seguenti finalisti:
– “The White Tower”, di Barozzi Veiga;
– “The vine”, by BIG;
– “The Magic Box”, by Snøhetta.
A seguito di specifiche indicazioni fornite a ciascun candidato i tre studi tornano a presentare i propri progetti aggiornati il 14 e 15 luglio 2016. In questa occasione l’Università Americana di Beirut è il luogo per un rinnovato incontro tra la città e i progettisti.

A luglio 2016 BLF annuncia il progetto vincitore. The Magic box dello studio norvegese Snøhetta vince per “la flessibilità e connesione degli ampi spazi interni capaci di fare i conti con l’evoluzione futura della Banca, di stimolare sinergie, favorire produttività e innovazione nella giovane e dinamica squadra di BLF” ma anche, nelle parole di Raya Raphael, General Manager di BLF “ per lo sviluppo sostenibile di spazi pubblici aperti al quartiere di Mar Mikhael”.

www.blfheadquarters.com